Un’impresa, come quella editoriale, fortemente basata sul consumo di carta può essere davvero sostenibile? E come può diventarlo?
Fattore importante per diventare green è sicuramente quello della scelta dei materiali, sia nella stampa che nella rilegatura dei libri, che negli imballaggi.
Ma la sostenibilità è data anche dalla riduzione degli sprechi, ovvero attivando una logistica attenta e lungimirante. E, in termini di ecosostenibilità, è importante anche favorire lo sviluppo dell’editoria digitale, promuovendo la diffusione delle pubblicazioni e delle letture digitali con e-book, siti web e piattaforme editoriali. Sollecitando modalità e dispositivi di lettura alternativi.
Molti tra i grandi, piccoli e medi editori nazionali stanno dimostrando un impegno crescente a sostegno della causa ambientale. Per citarne alcuni, ricordiamo come la casa editrice Sonda, per esempio, sia stata una delle prime a dimostrare particolare sensibilità nei confronti di temi legati all’ambiente e ai diritti civili. Dagli anni Ottanta, Sonda si impegna in una produzione basata sul riciclo e sulla lotta allo spreco. La modenese Infinito Edizioni, ha inaugurato proprio quest’anno un impianto fotovoltaico, che permette di pubblicare libri utilizzando soltanto aria pulita. Anche la neonata Wetlands, casa editrice con sede a Venezia, dà il contributo alla causa ambientalista, stampando libri con carte ecosostenibili, copertine in alga carta e manodopera locale.
Fonte: AIE, Giornale della Libreria